Progetto educativo

Il progetto si articola in una pedagogia che inizia con l'istruzione primaria, ed è finalizzata allo sviluppo integrale ed armonico della persona, mediante la valorizzazione delle sue capacità, le sue conoscenze e le sue potenzialità, sempre all'interno di un'ottica cattolica.

il Progetto Educativo mira a potenziare i talenti dei più capaci e contemporaneamente includere tutte le difficoltà di apprendimento, nell'ottica cristiana della sua missione.

“Ogni persona umana, creata ad immagine di Dio, ha il diritto naturale di essere educata (CDSC 157, 166, 290), riconosciuta come essere libero e responsabile, e realizzata nella propria vocazione personale (CDSC, n. 199). “Beato l'uomo che Tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella Tua legge...” (Salmi 93,12).


«Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell’esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica. A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico, ma la Chiesa della fede». 

Joseph Ratzinger - 1969


«Un punto di svolta decisivo in quella storia più antica si ebbe quando uomini e donne di buona volontà si distolsero dal compito di puntellare l’imperium romano e smisero di identificare la continuazione della civiltà e della comunità morale con la conservazione di tale imperium. Il compito che invece si prefissero (spesso senza rendersi conto pienamente di ciò che stavano facendo) fu la costruzione di nuove forme di comunità entro cui la vita morale potesse essere sostenuta, in modo che sia la civiltà sia la morale avessero la possibilità di sopravvivere all’epoca incipiente di barbarie e oscurità. Se la mia interpretazione della nostra situazione morale è esatta, dovremmo concludere che da qualche tempo anche noi abbiamo raggiunto questo punto di svolta. Ciò che conta, in questa fase, è la costruzione di forme locali di comunità al cui interno la civiltà e la vita intellettuale e morale possano essere conservate attraverso i nuovi secoli oscuri che già incombono su di noi. (…) Questa volta, però, i barbari non aspettano al di là delle frontiere: ci hanno già governato per parecchio tempo. Ed è la nostra inconsapevolezza di questo fatto a costruire parte della nostra difficoltà. Stiamo aspettando: non Godot, ma un altro san Benedetto, senza dubbio molto diverso». 

Alasdair MacIntyre - 1981


“non facciamo questo per salvare il mondo, ma per nessun’altra ragione che amiamo il Signore e che sappiamo di avere bisogno di una comunità e di una regola di vita per servirLo pienamente”».

Marco Sermarini